Il cuore dell’uomo racchiude, sì, un  potenziale nascosto, un germe di vita, ma questo rischia di essere soffocato nella sua crescita da rovi ed erbacce.

Chi voglia seguire gli impulsi della natura, lasciandosi portare qua e là solo al ritmo delle passioni, non riuscirà mai a sviluppare una personalità profonda.

La naturalezza non è nell’assenza di forma nè nella deformità. D’altro canto, chi impone alla propria natura un giogo troppo rigoroso, tentando di conformarla per forza ad un ideale che rimanga esterno potrà sì talvolta giungere a liberare una parte di sè stesso, ma rischierà anche di farsi violenza al punto da acquisire una personalità snaturata e fittizia. Sarà sempre a spese della vera libertà.

Poiché la nostra intelligenza delle cose resta parziale e limitata, il volere e il fare lasciati a sé stessi non perverrano mai a creare una personalità completa. Non è in loro potere. E queste facoltà cederanno sotto lo sforzo, disgreagandosi prima di aver raggiunto lo scopo. Così, le potenze virtuali che portiamo in noi, come in ceppi, vorranno volgersi verso una luce che le guidi sicura, verso una forza che le liberi e permetta loro di fiorire.

Sono la luce e la forza della grazia divina… conformarsi al disegno di Dio… tagliando e potando, per lasciare al cuore la libertà di crescere secondo l’appello ricevuto, senza per questo spezzare i suoi doni naturali o forzarne la crescita…. una volta giunti alla sommità della montagna, si può senza pericolo seguire i moti del cuore.

Poiché il cuore allora è sperduto nel cuore di Dio, batte dello stesso ritmo e segue gli stessi impulsi…..

Edith Stein