Wunder

Ci sono due modi di vivere la vita. Uno è pensare che niente è un miracolo. L’altro è pensare che ogni cosa è un miracolo.

 

Albert Einstein

“Es gibt zwei Möglichkeiten, Ihr Leben zu leben. Eine ist, als ob nichts ist ein Wunder. Die andere ist, als ob alles ein Wunder. “

 

 

 

Albert Einstein all’inizio del ventesimo secolo scrisse questo enigma e disse che il 98% della popolazione (adulta, i bambini lo sanno risolvere) non sarebbe riuscito a risolverlo.

 

Provateci …

 

– Ci sono 5 case di 5 colori differenti;
– In ogni casa vive una persona di diversa nazionalità;
– Queste 5 persone bevono bevande differenti , fumano una diversa  marca di sigarette e possiedono ognuno un animale diverso;
Indizi:1. L’Inglese vive nella casa rossa
2. Lo Svedese possiede un cane
3. Il Danese beve Tè
4. La casa verde è a sinistra della bianca
5. Il proprietario della casa verde beve caffè
6. La persona che fuma Pall Mall possiede un uccello
7. Il proprietario della casa gialla fuma Dunhill
8. L’uomo che vive nella casa al centro beve latte
9. Il Norvegese vive nella prima casa
10. La persona che fuma Blends vive vicino a quello che ha un gatto
11. La persona che possiede un cavallo vive vicino a quella che fuma Dunhill
12. La persona che fuma Blu Master beve birra
13. Il Tedesco fuma Prince
14. Il Norvegese vive vicino alla casa blu
15. La persona che fuma Blends ha un vicino che beve acqua
Domanda: Chi possiede un pesce?

lealtà

E il lupo che eravamo un tempo. È il lupo che sa che la felicità non può essere trovata nel calcolo. Sa che nessun rapporto autenticamente significativo può basarsi su un contratto.

Prima di tutto c’è la lealtà. E dobbiamo rispettarla, cadesse il mondo.

Calcoli e contratti vengono sempre dopo, come la parte scimmiesca della nostra anima viene dopo quella lupesca.

Mark Rowlands
IL LUPO E IL FILOSOFO
Lezioni di vita dalla natura selvaggia

 

la scimmia e il lupo

“La mia presa di coscienza fu fondamentalmente di tipo estetico. Quando correvamo, Brenin scivolava sul terreno con un’eleganza e un’economia di movimenti che non avevo mai visto in un cane. Quando un cane trotta, per quanto raffinata ed efficiente sia la sua andatura, c’è sempre una piccola componente verticale nel movimento delle zampe. Se avete un cane, osservatelo attentamente la prossima volta che lo portate fuori. Quando le zampe si spostano in avanti, si muovono anche in su e in giù, magari solo leggermente. E questo movimento delle zampe si trasmette alla linea delle spalle e del dorso: se guardate bene, li vedrete alzarsi e abbassarsi mentre
l’animale avanza. A seconda del tipo di cane, tale movimento può essere evidente o quasi impercettibile, ma c’è sempre, se guardate con attenzione. In Brenin non lo si vedeva affatto. Per spingersi avanti, un lupo usa le caviglie e le grandi zampe. Ne consegue che c’è molto meno movimento negli arti, che restano diritti e si muovono avanti e indietro, ma non in su e giù. Perciò, quando Brenin correva, spalle e dorso restavano piatti e orizzontali. Visto da lontano, dava l’impressione di galleggiare a qualche centimetro da terra. Quando era particolarmente felice, o soddisfatto di sé, si esibiva in balzi esagerati. Ma la sua andatura di default era lo «scivolamento». Brenin ormai se n’è andato e, quando cerco di visualizzarlo, è difficile dare al quadro i dettagli necessari perché diventi una rappresentazione viva e concreta. Ma l’essenza di Brenin c’è ancora per me. Posso ancora vederlo: il lupo spettrale nella foschia del primo mattino dell’Alabama, che scivola senza sforzo sul terreno, silenzioso, fluido e sereno.
Il contrasto con la scimmia ansimante e rumorosa che gli correva accanto con il passo pesante non avrebbe potuto essere più pronunciato e deprimente. Avrei voluto correre con lunghe falcate silenziose. Avrei voluto galleggiare anch’io a qualche centimetro da terra, ma per quanto diventassi bravo nella corsa – e diventai molto bravo – ciò non accadde mai. Aristotele distingueva tra l’anima delle piante e quella degli animali. Le piante, sosteneva, hanno meramente un’anima vegetativa, la cui funzione consiste nell’assimilare, elaborare ed espellere cibo. Gli animali, invece, hanno un’anima sensitiva, che comprende la sensibilità e il movimento. Il fatto che Aristotele caratterizzasse l’anima degli animali in termini di movimento non era casuale, credo. Contrariamente a quanto mi è stato insegnato da studente, non credo che il filosofo greco volesse dire semplicemente che gli animali si muovono e le piante no.
In genere non gli piacevano le banalità. Io penso piuttosto che, se volete capire l’anima del lupo – l’essenza del lupo -, allora dovete osservare il modo in cui il lupo si muove. Ed è con tristezza e rimpianto che sono arrivato a capire che il goffo e sgraziato agitarsi della scimmia è l’espressione della goffa e sgraziata anima che c’è dentro di lei.

Mark Rowlands
IL LUPO E IL FILOSOFO
Lezioni di vita dalla natura selvaggia

 

Goedel-Heisenberg

Teorema di Incompletezza di Godel

“Per ogni sistema formale di regole ed assiomi è possibile arrivare a proposizioni indecidibili, usando gli assiomi dello stesso sistema formale”

Principio di Indeterminazione di Heisenberg

“Non possiamo mai conoscere contemporaneamente e con precisione la posizione e la quantità di moto di una particella subatomica”