perché Bergoglio non celebra le funzioni solenni?

L’attitudine conclamata di Bergoglio a rifuggire le funzioni solenni, complice un mal di testa, un brontolio di stomaco o il fastidio al ginocchio meteoropatico, in mancanza di risposte accettabili non può che interrogare: perché lo fa, o meglio non lo fa?

Le immagini di Karol Wojtyla accasciato dal dolore davanti alla croce e afasico sono ancora vive nella memoria, come vive restano le polemiche seguite al presunto “gran rifiuto” di Ratzinger (non si scende dalla croce!) legato all’età e alla debolezza.

La sintesi hegeliana – così imparate a levare i cani alle pulci, stolti – è il pessimo Bergoglio: dolorini, fastidi e acciacchetti che lo colgono in prossimità delle funzioni Novus Ordo, il ginocchio della lavandaia che si acutizza quando deve genuflettersi a Nostro Signore ed evapora quando deve lavare i piedi a carcerat* transessual*, ma non si dimette. Dovrebbe scendere dalla croce, data la conclamata allergia al legname che lo attanaglia, ma non lo fa.

E dire che dette funzioni sarebbero un palcoscenico magnifico per il nuovo che imputridisce: via le palme – no olio di palma – dentro i vasetti di erba gatta che incardinano la Pachamama in San Pietro.

Via crocifissi vari e dentro l’efebo decisamente minorenne a cui uno sconosciuto pratica una fellatio proposta dalla diocesi di Carpi. Via l’Eucarestia e dentro il vaccino luce di speranza, contro il negazionismo suicida, come non manca di ribadire Bergoglio nel suo autoritratto in forma cartacea che consegna alla posterità. Prevedo resse con intervento della celere davanti alle librerie, per disperdere legioni di prefiche agée che si prendono a borsettate e tentano di strangolarsi coi rosari per accaparrarsene una copia, ma non è questo il punto.

Gli esempi si sprecano, sta di fatto che il claudicante in cammino non ne approfitta. Quali meravigliose e irripetibili occasioni per stabilire il nuovo culto?

Al di là dei sognanti pensieri che Bergoglio attribuisce al Padreterno nei suoi tweet nei quali ognuno vede ciò che vuole come nelle macchie di Rorschach, posso serenamente accettare un falso pontefice profondamente ateo e anticattolico. Come posso accettare che, diversamente dal sottoscritto, in molti pensino che sia il legittimo papa, solo leggermente eretico e penosamente ignorante.

Da ultimo, accetto perfino anche chi si sdilinquisce pensando che il soggetto sia un Alter Christus venuto a rivoluzionare una Chiesa, e soprattutto un Padreterno, che in duemila anni di malefatte e vette altissime del pensiero mostrano di non averci capito un’acca su nulla. A.B e D.B.: avanti Bergoglio e dopo Bergoglio. Non mi sta bene ma lo accetterei come volontà ctonia, non potendo io nulla.

Il fatto di non celebrare, e soprattutto non utilizzare simili ricorrenze per festeggiare la Giornata Mondiale contro la Marmotta Spiaggiata, francamente è inaccettabile. Se almeno avessimo il giorno di Pasqua una commemorazione della resurrezione vaccinale, o il coraggio della bandiera bianca della Chiesa che si arrende al Nemico, avremmo pur sempre qualcosa da festeggiare o espiare avversandolo. Viceversa, resta l’immagine di un vecchio ingrugnito impacchettato come un uovo di pasqua che tace e dissente.

Così, è un nulla che porta via e non consola. Se Bergoglio è veramente il papa, salga sulla croce e lo dimostri.