Santa Teresa di Lisieux

La prima infanzia ad Alençon (1873-1877)

Teresa a tre anni nel luglio 1876

La casa natale di Teresa ad Alençon (rue saint-Blaise 50)
La famiglia
Il padre di Teresa, Louis Martin (Bordeaux, 1823 – Lisieux, 1894), era un orologiaio; la madre, Marie-Azélie Guérin Martin (Gandelain, 1831 – Alençon, 1877), chiamata anche Zélie, era rinomata fin dal 1850 come merlettaia esperta nel noto “punto di Alençon”, e creò una piccola impresa a conduzione familiare che occupava una ventina di operaie. Louis avrebbe voluto far parte dei canonici regolari della Congregazione ospedaliera del Gran San Bernardo (Valais – Svizzera), ma per la sua insufficiente conoscenza del latino fu invitato a ripresentarsi dopo aver sopperito alle sue lacune: dopo un anno e mezzo di lezioni private, però, dovette abbandonare il progetto. Anche Zélie avrebbe voluto entrare in convento, nelle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, ma una sua richiesta in tal senso, verso il 1850, viene scoraggiata, sembra in relazione a problemi di salute (Zélie soffrì per tutta l’età giovanile di forti mal di testa e di disturbi respiratori). Così ella promise a se stessa che se si fosse sposata avrebbe donato, nei limiti del possibile, i suoi figli alla Chiesa. Louis e Zélie si conobbero nel 1858 sul ponte Saint-Léonard d’Alençon, sul fiume Sarthe e, dopo un breve fidanzamento, si sposarono il 13 luglio 1858 nella Basilica di Notre-Dame di Alençon. Ebbero nove figli, dei quali i quattro seguenti morirono entro la prima infanzia[2]:

  • Marie-Hélène, (13 ottobre 1864 – 22 febbraio 1870) (quarta dei figli in ordine di nascita);
  • Marie-Joseph-Louis (20 settembre 1866 – 14 febbraio 1867) (quinto dei figli in ordine di nascita);
  • Marie-Joseph-Jean-Baptiste (19 dicembre 1867 – 24 agosto 1868) (sesto dei figli in ordine di nascita);
  • Marie-Mélanie-Thérèse (16 agosto 1870 – 8 ottobre 1870) (ottava dei figli in ordine di nascita).

Cinque figli raggiunsero l’età adulta, tutte femmine e tutte poi divenute suore:

  • Marie (22 febbraio 1860, carmelitana a Lisieux (1886) — con il nome di suor Marie du Sacré-Cœur — morì il 19 gennaio 1940) (primogenita);
  • Pauline (7 settembre 1861, carmelitana a Lisieux (1882) — suora e poi madre Agnès de Jésus — morì il 28 luglio 1951) (secondogenita);
  • Léonie (3 giugno 1863, nell’ordine religioso delle clarisse (1886) poi visitandina a Caen (1894) — suor Françoise-Thérèse — morì il 16 giugno 1941) (terzogenita);
  • Céline (28 aprile 1869, carmelitana à Lisieux (1894) — suor Geneviève de la Sainte-Face — morì il 25 febbraio 1959) (settima dei figli in ordine di nascita);
  • Thérèse (2 gennaio 1873, carmelitana a Lisieux (1888) — suor Thérèse de l’Enfant-Jésus et de la Sainte-Face — morì il 30 settembre 1897 e fu canonizzata nel 1925) (ultimogenita).

Louis Martin e Marie-Azelie Guérin sono stati congiuntamente beatificati il 19 ottobre 2008, e canonizzati il 18 ottobre 2015.

Louis Martin, padre di Teresa

Zélie Guérin Martin, madre di Teresa, in questa foto già colpita dal male che ne causerà la morte

Teresa nacque il 2 gennaio 1873 ad Alençon[3], in Normandia.[4] Battezzata due giorni dopo nella basilica di Notre-Dame d’Alençon, ebbe per padrino Paul Boul, figlio di un amico di famiglia, e per madrina la propria sorella maggiore Marie, entrambi tredicenni. All’età di due mesi Teresa soffre di enterite, sembra per le difficoltà di adattamento insorte dopo la forzata interruzione dell’allattamento naturale della madre, e si teme addirittura per la sua vita: viene allora chiamata, su consiglio del medico, una nutrice, Rose Taillé [5], che era già stata impiegata dai coniugi Martin per i due figli maschi, Marie-Joseph-Louis e Marie-Joseph-Jean-Baptiste, morti in tenerissima età, la quale pone la condizione di potersi occupare della bambina al proprio domicilio, nella fattoria di Semallé, distante otto chilometri da Alençon. Teresa vi resterà un anno, superando la crisi e rimettendosi in buone condizioni.

La casa d’infanzia di Teresa presso la nutrice a Semallé

Tornata a casa dalla sua famiglia, è già capace di camminare da sola. Vivace ed espansiva, è fonte di continua gioia per i genitori e le sorelle, ma è anche molto emotiva e soggetta a frequenti crisi di pianto. Il padre la chiama “mia reginetta”, ed è ovviamente ricambiato con l’appellativo di “mio re”. È capace di provare sentimenti più elevati di quelli solitamente propri dei bambini della sua età: in particolare, è spesso generosa, anche se le capita di fare i capricci, di bisticciare con la sorella Céline – quella a lei più vicina come età (vi sono fra loro tre anni di differenza) – e di avere qualche piccola vanità. Sua madre dirà in seguito che Teresa «è di una intelligenza superiore a quella di Céline, ma molto meno dolce, e soprattutto di una testardaggine quasi invincibile. Quando dice no, niente la può far cedere».

Cresce in una famiglia di devoti cattolici (i genitori assistono ogni mattina alla messa delle cinque e mezza e si attengono scrupolosamente ai digiuni e alle preghiere secondo i tempi dell’anno liturgico). I coniugi Martin hanno saputo costruirsi negli anni con il loro lavoro una situazione economica molto florida, ma trovano il tempo di dedicarsi anche ad opere caritatevoli, accogliendo quando se ne dà l’occasione viandanti e assistendo malati e anziani. La personalità di Teresa da bambina presenta presto degli aspetti singolari, in parte riconducibili all’ambiente familiare profondamente improntato alla devozione. Così, ella gioca a fare la suora, si sforza di fare piacere a Gesù e si preoccupa di sapere se egli sia contento di lei. Un giorno arriva addirittura ad augurare a sua madre di morire; sgridata, spiega che lo ha detto perché desidera che lei possa così raggiungere più presto la felicità del Paradiso. Si racconta che una sera la futura Santa, osservando nel cielo stellato la costellazione di Orione, sia felice di notare alcune stelle che formano una T, esclamando con gioia che il suo nome è scritto in cielo.[1]

Nel 1865 Zélie si scopre un nodulo dolente al seno: ne è preoccupata e considera l’ipotesi di sottoporsi a un intervento chirurgico. Erano forse già i primi segni del tumore al seno che la porterà alla morte dodici anni dopo. Solo nel dicembre 1876 un medico le rivela la gravità della malattia, quando è troppo tardi per tentare un’operazione. Il 24 febbraio 1877 Zélie perde sua sorella maggiore Marie-Louise Guérin, che muore di tubercolosi al convento della Visitazione di Le Mans, dove aveva preso il nome di suor Marie-Dosithée. Nel giugno 1877 parte per Lourdes in pellegrinaggio, nella speranza di ottenere la guarigione, o comunque un aiuto per affrontare le difficoltà della sua condizione. Muore il 28 agosto dello stesso anno, dopo lunga agonia. Rimasta così orfana a quattro anni e mezzo, Teresa rilevò in seguito che la prima parte della sua vita si era fermata proprio quel giorno; sua sorella Pauline fu allora da lei scelta come “vice-madre”.

Lisieux (1877-1887)

La casa di famiglia presso i Buissonnets a Lisieux

Il 16 novembre 1877 Louis e le sue cinque figlie si trasferiscono a Lisieux, per avvicinarsi a Isidore Guérin, fratello di Zélie, e alla sua famiglia, conformemente al desiderio manifestato da Zélie prima di morire. Questi in precedenza [6] era stato nominato co-tutore delle nipoti. Per accogliere la famiglia Martin, Isidore e la moglie hanno trovato una casa borghese circondata da un parco, les Buissonnets. Al momento dell’arrivo della famiglia Martin, la città è rinomata per la bellezza delle sue case di legno dalle facciate scolpite e decorate, per la cattedrale di San Pietro, del XII secolo, e i suoi mercati. È una città manifatturiera, la più importante del Calvados, con circa trecento imprese. Ha circa 18.000 abitanti (dati del 1874). La crisi del settore tessile della fine del XIX secolo farà sprofondare la città nel marasma economico.[7] Lo zio Isidore, farmacista a Lisieux, è politicamente attivo: monarchico convinto, difende papa Leone XIII e gli sviluppi della dottrina sociale della Chiesa. Louis, invece, che ha ceduto l’attività commerciale a conduzione familiare di Alençon e vive solo delle sue rendite, si dedica totalmente alle figlie, in particolare a Teresa, che porta spesso con sé a passeggiare nel grande giardino che circonda la casa familiare, o nei dintorni.

Marie, che ha diciassette anni, prende in mano le redini della casa con l’aiuto di una domestica, mentre Pauline, che ne ha sedici, si occupa dell’educazione e dell’istruzione, anche religiosa, delle tre più piccole, Léonie, Céline e Teresa. Quest’ultima risente profondamente dei cambiamenti intervenuti nei ritmi della sua giornata: all’animazione della bottega di Alençon, sempre piena di clienti e di lavoranti, succede l’atmosfera raccolta della grande dimora dove, a parte i parenti, e in particolare le cugine, figlie di Isidore Guérin, si vedono poche persone. Scriverà Teresa: «A partire dalla morte di mamma, il mio felice carattere cambiò completamente; io così viva, così espansiva, divenni timida e dolce, sensibile fino all’eccesso».

Nonostante l’amore che le prodigheranno suo padre e Pauline e i giochi con le sorelle e le cugine, la nuova condizione di vita lascia ovviamente una traccia di malinconia nell’animo di Teresa, che più tardi ebbe a indicare il periodo dell’infanzia seguito alla morte della madre come il più doloroso della vita fino ad allora trascorsa.

A scuola dalle monache benedettine

Teresa nel 1881 a otto anni.

A otto anni e mezzo, il 3 ottobre 1881, Teresa entrò al pensionato delle benedettine a Lisieux[8]. Ogni sera faceva ritorno a casa, essendo il pensionato vicino al domicilio familiare. Le lezioni di Pauline e di Marie le avevano dato delle buone basi, e fu presto tra le prime della classe. Tuttavia è con questa nuova esperienza che scopre la vita collettiva, alla quale non era preparata.

Non riesce a legare con le compagne più grandi, che aveva fatto ingelosire suo malgrado con il suo buon rendimento scolastico, e piange spesso, anche se si impone di non lamentarsi. Non si trova bene nell’animazione delle ricreazioni. La sua istitutrice la descrive come una bambina obbediente, calma e silenziosa, a volte malinconica. Teresa affermerà più tardi che quei cinque anni furono i più tristi della sua vita, e che in quel periodo non trovava conforto se non nella presenza della sua «cara Céline».

Teresa vive con sollievo il ritorno ai Buissonnets la sera, dopo la scuola. I giovedì e le domeniche sono da lei attesi con impazienza. Con sua cugina Marie Guérin inventa un nuovo gioco: vivere come degli eremiti in un angolo nascosto del giardino.

La partenza di Pauline per il Carmelo e il viaggio a Parigi

Antico manoscritto dell’«Imitazione di Cristo» un testo capitale fin dall’infanzia per la formazione mistico-teologica di Teresa

Nel corso dell’estate 1882, Teresa viene improvvisamente a conoscenza del fatto che sua sorella Pauline sta per entrare al Carmelo. La prospettiva di perdere la sua «seconda mamma» la porta alla disperazione: « […] avendolo appreso per caso, questo fu come se un macigno si fosse abbattuto sul mio cuore». Pauline, cercando di consolarla, le descrive la vita di una carmelitana: Teresa, inaspettatamente, coglie il senso profondo di quanto le viene spiegato, e si sente anch’essa chiamata alla vita del Carmelo. Scriverà: «Sentivo che il Carmelo era il deserto dove il Buon Dio voleva che io andassi a nascondermi… Sentivo questo con così tanta forza da non avere il minimo dubbio nel mio cuore: non si trattava di un sogno di qualcuno ancora in età infantile che si lasci trasportare ma era proprio la certezza di una chiamata divina; volevo andare al Carmelo non per Pauline ma per Gesù solo…».

Durante le vacanze di Pasqua 1883, Louis Martin organizza un viaggio a Parigi con Marie e Léonie, mentre lo zio Isidore Guérin accoglie a casa propria Céline e Teresa. Il 25 marzo, sera di Pasqua, durante la cena si evocano i ricordi di Zélie. Teresa si abbandona allora a un pianto incontenibile: la si deve mettere a letto, e passa una notte molto agitata, al punto che lo zio, l’indomani, fa chiamare un medico. Questi, davanti alla gravità dei disturbi osservati in Teresa, manda un telegramma a suo padre, che fa ritorno immediatamente da Parigi. Teresa continua per alcune settimane a manifestare sintomi preoccupanti, come tremori, convulsioni, allucinazioni, deliri e fobie. Il padre, le sorelle e tutta la famiglia vivono la prova con grande angoscia, temendo che Teresa stia per impazzire, o rischi addirittura la vita. Si ricorre allora alla preghiera; anche Teresa lo fece, rivolgendosi con fiducia alla Madonna perché abbia pietà di lei. E la Vergine le dà un giorno la risposta, facendole vedere “il suo incantevole sorriso” e guarendola da tutti i suoi disturbi.[9]

Dopo la guarigione, e dopo una lunga e accurata preparazione sotto la guida della sorella Marie, Teresa fa la sua Prima Comunione. Fu per lei un giorno di felicità piena, nel quale ella si offrì completamente a Gesù, per appartenere a Lui per sempre. Nel mese successivo fece la Cresima, e in quel giorno sentì “la forza di soffrire”, quasi presaga che il martirio dell’anima e del corpo sarebbe stata la sua strada. In uno slancio eroico disse: “Oh Gesù! Dolcezza ineffabile, trasforma per me in amarezza tutte le gioie della terra!”. Ebbe in seguito, mentre ancora frequentava gli studi all’Abbazia delle benedettine, emicranie e scrupoli, per cui fu tolta dall’Istituto e mandata a lezioni private. Ma l’aspettava la terza prova: la sorella Marie, che dopo l’entrata in convento di Pauline l’aveva seguita nella sua formazione scolastica e religiosa, entrava anche lei al Carmelo. Teresa si sentì sola, senza conforto e guida: le rimanevano il padre e Céline. Si rivolse allora agli angioletti – i fratelli e le sorelle che non aveva mai conosciuto – perché la liberassero dall’ansia degli scrupoli, e fu completamente esaudita.

Per prudenza si prolunga la convalescenza di Teresa fino alle vacanze estive, che sono l’occasione per lei di lasciare Lisieux e di fare la sua «entrata nel mondo». Per la prima volta ritrova Alençon e i luoghi della sua prima infanzia, ma anche la tomba della madre. Dappertutto i Martin sono ricevuti dagli amici di famiglia, la buona borghesia di Alençon. Alla riconquistata serenità contribuisce un nuovo ospite entrato a far parte della famiglia, il cane Tom, regalato a Teresa dal padre il 26 giugno 1884.[10]

Apritemi il vostro cuore. Ditemi che Mi amate veramente, figli miei.

Carbonia 22-08-2020  –  ore 16.50 – Al Colle.

Apritemi il vostro cuore. Ditemi che Mi amate veramente, figli miei.

(La Madonna ci porge un mazzo di fiori, un bouquet di cuori, sono tutti i cuori dei suoi figli).

Maria Santissima dice: Sono la Vergine Santissima, sono Maria, Sposa dello Spirito Santo, oggi con voi festeggio il mio Cuore Immacolato e vi porto in esso per sempre.

Figli miei, figli dell’Amore, figli della Luce, vi consacro al mio Cuore Immacolato e vi porto a Gesù per presentarvi a Lui nella maniera di santità.

Avviatevi alla santità figli miei, non trascurate nulla, Io sarò sempre al vostro fianco, la vostra vita cambierà…

… se voi sarete fermi nella fede in Cristo Gesù,
… se abbraccerete nel vostro cuore il suo grande Cuore,
… se abbraccerete la stessa croce di Gesù, per quello che vi compete nella vostra umanità, per quello che potete sopportare, ma non rimproverate mai nulla, abbracciatela e andate avanti dicendo sempre:

“Grazie, Signore Gesù.
Il tuo amore per me è grande, il tuo amore per me è salvezza!
Tu sei mio Padre, Tu sei mia Madre,
Tu sei mio Fratello, Tu sei mio Amico sincero.
Gesù, ti amo infinitamente!”.

Gesù dice: Ditemelo con tutto il vostro cuore.

Apritemi il vostro cuore. Ditemi che Mi amate veramente, figli miei, perché solo questo è importante in questa vita, trascurate le cose del mondo che non servono a nulla, vivete del necessario, non cercatemi altrove ma cercatemi solo nel vostro cuore.

Inginocchiati davanti al mio Crocifisso chiedetemi costantemente perdono per i peccati di questa Umanità.

Sono Gesù, sono il vostro Gesù, il Nazareno. Ecco, vengo qui accompagnato da mia Madre, la mia Sposa, la Vergine Santissima che vi accompagnerà ora in questo progetto finale, fino al mio ritorno.

Vi accompagnerà fino alla Croce Gloriosa, quando ognuno di voi verrà a contemplarmi faccia a faccia e Mi presenterà tutto il suo passato fino al momento in cui sarete presenti a Me, e dovrete suggerirmi tutti i vostri problemi e dovrete chiedermi perdono e dovrete riconoscervi peccatori e dovrete dirmi: … “Signore, io scelgo Te e abbandono completamente la vita del mondo e abbandono Satana e le sue seduzioni, voglio essere tuo per sempre. Voglio gioire con Te, voglio venire con Te nel Paradiso. Signore, aprici quella porta perché stiamo desiderando entrare ad abitare per sempre con Te, il nostro Dio Creatore”.

Beati voi, figli miei, perché credete in Me, beati voi perché voi sarete ricompensati, voi sarete i figli della Luce per sempre, abiterete l’Universo e contemplerete cose mai viste, cose a voi sconosciute, i vostri occhi brilleranno di gioia e il vostro cuore balzerà di gioia e avrete sempre Me al vostro fianco, vi prenderò per mano tutti quanti e vi dirò: Oh, figli miei, aprite i vostri occhi, guardate quanto è bello il mio Creato, guardate! È tutto per voi, l’ho fatto per voi, ora lo dovrete godere in pienezza.

Siete i figli della Luce, siete i figli prediletti dell’Amore, siete voi i figli dell’Amore, coloro che Dio ha creato per Se stesso. Gesù vi ha accompagnato in questo tempo, è venuto a presentarvi l’amore del Padre e accompagnarvi per entrare nella sua gloria.

Uscite dalle vostre iniquità, o uomini, entrate a godere della Luce Eterna, entrate a godere di ciò che il Signore Dio ha preparato per voi.

Non stancatevi di pregare,
non stancatevi di chiamare il mio Nome,
non stancatevi di chiedermi perdono.

Io Sono con voi figli miei, Io vi amo più della mia stessa vita, sono pronto di nuovo a dare la mia vita per voi, per salvare questa Umanità incredula e perversa, un’Umanità che ormai si è troppo allontanata da Me e si è donata nelle mani di Satana. Ormai nelle loro vene scorre il veleno di Satana, non hanno più occhi per vedere, né orecchie per ascoltare la voce del loro Dio Creatore e vedere e guardare le cose che Dio ha creato intorno a loro. Non si accorgono nemmeno della vita che stanno conducendo, una vita atroce di bombardamenti, di guerre, di seduzioni, di soprusi, perché Satana sta cercando di distruggere l’Umanità, e loro, accecati da lui non riescono a vedere più neanche dove sono, dove mettono i piedi, dove mettono la testa, dove posano le loro mani, specialmente dove posano il loro cuore, … ormai sono perduti!

Se Io non dovessi intervenire in questo tempo, questa Umanità andrebbe perduta completamente, ma il Cielo interviene, il Cielo non darà vittoria a Satana perché la storia è questa: Dio ha dato il permesso a Satana di un tempo, e questo tempo è ormai già scaduto. Dio sta intervenendo affinché l’uomo possa riprendersi, possa ricredersi e possa entrare nuovamente nell’amore di Dio, accompagnarsi a Dio e godere di Dio.

Avanti figli miei, Io vi chiedo solo la grazia di convertirvi al vostro Dio Creatore, di abbandonare completamente la vita di questo mondo.

L’ora è questa, gli istanti sono finiti, tutto è concluso, avanti!

Io ancora vi benedico nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, e vi porto con Me, vi porto sulle mie spalle, figli miei, e vi conduco alla gioia della vita eterna!

Accompagnatevi a Me. Amen

L’ora è questa, tutto procede secondo il piano divino.

Carbonia 22-08-2020  –  ore 16.16 – Al Colle.

L’ora è questa, tutto procede secondo il piano divino.

Maria Santissima dice: Apro il mio manto, figli miei, per coprirvi tutti in Me, mettervi nel mio Cuore Immacolato.

Voglio portarvi nel mio Seno, figli miei!

Grazie per essere presenti qui in questo Colle sacro. Io vi benedico tutti nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Siate obbedienti al santo Vangelo di Gesù, non trascurate le Sacre Scritture, figli miei, i tempi si stanno ripetendo, l’uomo non ha ancora capito che deve convertirsi al suo Dio Creatore, deve tornare a Colui che l’ha creato, a Colui che deve gestirlo nell’amore.

Gesù oggi è qui al mio fianco, vi guarda con uno sguardo pieno d’amore, il suo Petto è colmo di gioia, le sue lacrime discendono e bagnano la Terra: … ancora trovo la fede, anche se in pochi uomini Io trovo ancora la fede. … Mi stanno aspettando, devo anticipare il mio ritorno!

Gesù dice: Figli miei, abbiate sempre questa fede così grande in Me, accoglietemi sempre nel vostro cuore, sono Gesù, sono il vostro Dio Creatore, sono il Figlio di Dio, il Figlio dell’Uomo. Sono venuto a voi per portarvi l’amore, per portarvi il Cielo sulla Terra, per donarvi la grazia di una vita eterna, e nell’eternità accompagnarvi a Me. Danzerete nei prati verdi, vi disseterete ad acque zampillanti, alle sorgenti vive del mio amore sarete, figli miei, e sarete per sempre al mio fianco.

Oh figli, quante cose ho riservato per voi, quanto amore ho ancora per voi, quante grazie discenderanno su di voi se Mi seguirete ancora, se farete la mia santa volontà rispettando le mie Leggi e non quelle dell’uomo.

Non perdetevi, figli miei, nelle menzogne di Satana, ravvedetevi in fretta, rasserenate i vostri fratelli per il tempo che sta venendo e dite di tornare a Gesù per essere salvati, per non partecipare a questa grande tortura di Satana.
Satana vuole la vostra morte figli miei, Dio vuole la vostra vita nell’amore eterno e nella felicità eterna dell’amore.

Avanti, siamo qui, in mezzo a voi, vi ricolmo di grazie infinite, vi libero dagli attacchi di Satana, … se voi Mi aprite i vostri cuori Io vi riempio di Me, vi dono di Me e vi grazierò in Me.

Avanti, figli miei, l’ora è questa, tutto procede secondo il piano divino.
State attenti e vigilate, state sempre nella preghiera del santo Rosario a fianco di Maria, soldati veri, servitori veri di Gesù Cristo.

Questa è la vostra ora, figli miei, rimarcate la vostra fede in Me e allontanatevi dalle cose del mondo.

Dio vi ama e con Maria SS. oggi vi accompagnano in questo sacro Colle in questa santa preghiera.

Sia lodato e ringraziato ogni momento, il Santissimo e Divinissimo Sacramento.

Sia lodato e ringraziato ogni momento, il Santissimo e Divinissimo Sacramento.

Sia lodato e ringraziato ogni momento, il Santissimo e Divinissimo Sacramento.

Regina e Madre degli Ultimi Tempi

IL 20 AGOSTO HA INIZIO LA NOVENA DELLA NOSTRA REGINA E MADRE DEGLI ULTIMI TEMPI. (devozione)

 

In un momento come quello che stiamo vivendo, è necessario guardare in dettaglio l’immagine della nostra Regina e Madre e per poter entrare in unione con il Suo Cuore, dobbiamo tenerla per mano.

 

È necessario che ciascuno di noi si nutra della preghiera, stando al riparo della Parola Divina, che ci assicura che le preghiere non vanno perdute, ma arrivano fin dove nemmeno immaginiamo.

Come umanità ci troviamo di fronte ad una quotidianità che sta evidenziando l’avanzare di una serie di eventi preannunciati da tempo, dei quali questa generazione sarà testimone e considerando il livello di disumanizzazione nel quale stiamo ormai vivendo, la purificazione che è stata annunciata dal Cielo, è imminente.

 

Di fronte all’aumento dell’avidità, della superbia, dell’irascibilità, dell’egoismo e dell’ignoranza riguardo a quello su cui il Cielo ci sta avvertendo, di fronte a un essere umano che riesce solo a vedere a pochi centimetri di distanza e rifiuta e ridicolizza tutto quello che è stato comunicato dal Cielo, ci rendiamo conto che l’umanità sarà duramente provata.

 

Dedichiamo ogni giorno di questa novena alla riparazione, preghiamo con il cuore, nella consapevolezza di quanta responsabilità abbia l’umanità in quello che stiamo vivendo.

Preghiamo ed imploriamo che le nostre preghiere siano accolte dalla Divina Volontà, grazie all’intercessione della Madonna.

 

Luz de Maria

NOVENA

Trevignano Romano, 18 agosto 2020
Cenacolo di preghiera in località Caltanissetta. 

Cari figli, grazie per aver ascoltato la mia chiamata nel vostro cuore. Vi chiedo di non abbandonare mai la preghiera, sarà l’unica arma che vi proteggerà. La Chiesa è allo scontro: Vescovi contro Vescovi, Cardinali contro Cardinali. Pregate per l’America, perché ci saranno dei grossi conflitti con la Cina. Figli miei, vi chiedo di fare scorte di cibo per almeno tre mesi, vi avevo già detto che sarebbe stata un’illusione la libertà concessa, sarete costretti ancora una volta a stare nelle vostre case, ma questo tempo sarà peggiore perché la guerra civile è prossima. Il nuovo ordine mondiale ha già programmato tutto e vogliono manipolare il vostro Dna e le vostre menti, questo è un progetto di satana, vi ricordo, fate attenzione ai vaccini. Figli miei, non accumulate denaro perché arriverà un giorno in cui non potrete acquistare nulla. La carestia sarà forte e l’economia è per essere distrutta. Pregate e aumentate i cenacoli di preghiera, consacrate le vostre case e preparate all’interno di esse degli altari. Questi sono gli avvertimenti per questi tempi, aprite i vostri cuori e fate entrare la fiamma dell’amore di mio Figlio Gesù, non siate lontani da Dio, adesso tutto dipenderà dalla vostra scelta. Ora vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Amen.