Virus in Cina: salgono a 25 le vittime, oltre 600 i contagiati. Una seconda città in quarantena. Gli scienziati: l’infezione generata dai serpenti
All’aeroporto della Capitale arrivati 202 passeggeri da Wuhan sottoposti a scanner termici e controlli in un corridoio separato. Sospesi i voli da Singapore e Taipei per la regione “contagiata”
Sale il bilancio dell’epidemia da coronavirus. Secondo i media le vittime del virus in Cina sono salite a 25 mentre i casi di contagio sono 616. Intanto, una seconda città cinese, Huanggang, con i suoi sei milioni di abitanti è stata messa in quarantena. La città si trova a circa 60 chilometri di distanza da Wuhan, ritenuta il focolaio del virus, prima città in cui è stato disposto il blocco di tutti i trasporti ferroviari ed aerei.
Intanto la Commissione Nazionale per la Sanità cinese ha diffuso i profili sanitari delle prime 17 vittime: avevano dai 48 agli 89 anni, e cinque di loro non avevano mostrato sintomi di febbre al momento del ricovero ospedaliero, ma presentavano altri sintomi, tra cui cui tosse, un senso di oppressione al torace e difficoltà respiratorie. Delle 17 vittime, otto avevano più di 80 anni, due tra i 70 e gli 80, cinque erano 60enni, a cui si aggiunge un 50enne, oltre alla più giovane vittima, di soli 48 anni. Almeno nove di loro avevano condizioni pre-esistenti, tra cui il diabete, problemi alle coronarie e il morbo di Parkinson. Delle 17 vittime, quattro erano donne e il resto uomini, di cui il più anziano risulta un 89enne di nome Chen. L’uomo si era rivolto al medico il 5 gennaio scorso ed è deceduto 13 giorni dopo: prima di contrarre il coronavirus soffriva di iper-tensione, diabete e problemi alle coronarie, mentre la più giovane vittima, la 48enne di cognome Yin, soffriva di diabete e aveva avuto un infarto.
Gli scienziati cinesi ipotizzano che all’origine del virus ci sia un serpente
All’origine del misterioso coronavirus che ha fatto già 17 vittime nella provincia cinese dell’Hubei potrebbero esserci i serpenti: è quanto sostengono cinque scienziati cinesi, che hanno pubblicato proprio oggi uno studio su Journal of Medical Virology. «Le nostre ricerche suggeriscono che il serpente è il più probabile serbatoio di animali selvatici del virus 2019nCoV», scrivono i cinque (Wei Ji, Wei Wang, Xiaofang Zhao, Junjie Zai, Xingguang Li). Il 2019nCoV è il nome dato al nuovo coronavirus dall’Organizzazione mondiale della Sanità.